La disabilità è negli occhi di chi guarda.
“Perchè molti ragazzi come me non si trovano bene nelle loro parrocchie?” È la domanda scomoda che Serena, una giovane con una forma di disabilità, ha avuto il coraggio di porre a Papa Francesco in occasione del Giubileo dei disabili del 2016 ed è anche la domanda dalla quale prende avvio il corso di formazione online che affronta proprio il tema del rapporto tra la comunità cristiana e i ragazzi con disabilità o con disturbi del neurosviluppo.
Cosa avrà risposto il Papa? ma soprattutto cosa risponderebbero le nostre parrocchie?
Sicuramente in questi ultimi decenni, grazie anche alla maggior attenzione avuta da parte delle istituzioni e della società civile, è cresciuta anche nella comunità cristiana una maggior sensibilità nei confronti dei ragazzi con disabilità, ma il cammino da percorrere è ancora tanto.
Prima ancora di istruire su cosa occorra fare per questi ragazzi è necessario anzitutto chiedere ai membri della comunità educante la pazienza di addentrarsi in un mondo (quello della disabilità e dei disturbi del neurosviluppo) che ai più è sconosciuto e su cui spesso si hanno pregiudizi, stereotipi e preconcetti.
Non si tratta di diventare degli esperti, non è questo il compito di chi educa in oratorio, ma di imparare ad avere uno sguardo che, da una parte, vinca la paura di entrare in relazione, l’ansia di non sapere come comportarsi, la tentazione di “chiudere la porta in faccia” perchè non ci si sente all’altezza e, dall’altra, non si accontenti di un approccio pietistico e assistenzialista nei confronti di ragazzi che spesso vengono additati (in modo inopportuno) come “poverini”.
L’augurio è che questa formazione online possa contribuire a formare una nuova mentalità negli operatori pastorali per vedere il ragazzo con disabilità o con particolari disturbi non come un problema da risolvere, ma come una persona che chiede di far parte di una comunità e poter sentirsi accolta e valorizzata così da offrire il proprio specifico contributo per arricchire e rendere ancora più bella la comunità stessa.