Per oratori sempre più inclusivi serve l'educazione dello sguardo. Il percorso formativo "La disabilità è di chi guarda", ancora attivo sulla piattaforma, ha questo intento. Ora mettiamo a disposizione due ulteriori approfondimenti che prendono in considerazione l'educazione dei ragazzi con disabilità con la forma del Teatro e delle attività espressive e attraverso il gioco.
Com’è il nostro sguardo nei confronti di chi è più fragile? Uno sguardo che esclude, insistente, discriminante, pietoso o indifferente, oppure inclusivo, spontaneo, aperto, empatico e sorridente?
Lo sguardo comunica molto di quello che si pensa (in questo tempo di pandemia, con le mascherine a coprire parte del volto, lo abbiamo sperimentato ancora di più) e se è vero che la diversità (siamo tutti uno diverso dall’altro) fa paura finché non ci si conosce e non la si conosce… occorre fare il passaggio di educare il pensiero, per guardare l’altro non a partire dal suo limite e dalla sua fragilità ma come una persona meravigliosa, unica e preziosa, così come ci guarda Dio.
Abbiamo deciso di mettere a disposizione dei monocorsi di approfondimento che raccolgono l’esperienza e la competenza su questi temi che potranno essere gli step formativi ulteriori legati al percorso “La disabilità è di chi guarda”.